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In quel senso riverso

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A F.B.

 

Se un uomo scrive una poesia e loda una poesia di un collega

avrà un’amante bellissima. 

Se un uomo scrive una poesia e loda all’eccesso una poesia di un collega,

allontanerà da sé l’amante.

(Mark Strand - Il nuovo manuale di poesia)

 

 

Spesso mi guardo le labbra: rinsecchiscono

come ceppi ardenti (mi pare possa dirlo

benchè gli incisivi si consumino più per la lingua

che per i morsi a piacere) ed insieme

- tu nel vano della lettura ed io nel vano

tentativo di attrarti ancora - notiamo

che le parole stentano a rinnovarsi

quando usate per lo stretto necessario:

siamo lamenti e lemmi lemmi

nemmeno bastiamo per spogliarci

completamente. La nudità è ora piegata;

ed è il mondo che segna il breve alterco

in tempo; ed è una monofonia (qui 

addirittura un verso da cardine strid’ente

- vedi come il suffisso avoriato ci prenda

in contrasto pur apostrofandolo non da devoto?)

La nudità scompare in quanto seduta

collettiva di frasi mozze, sbrecciate in fine

silenzio che sentenzia le perdite e,

perché no, incapaci del passato

che avemmo a letto. Così anche 

il libro del ventre si mette all’indice 

in quel senso riverso.

 

 

 Gil - 23/07/2020 17:20:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Se fossi un fiume, anche un fiumiciattolo, vorrei scorrere a lato dei tuoi versi, perché, rispecchiandone la bellezza, pur risaltandone la dissimilitudine, avrei per un attimo il miraggio d’una somiglianza.

Grazie, dev.mo.

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